- Sanremonews.it (ed. on line – 29 settembre 2018) – La bandiera del Comune di Imperia è stata collocata nei giorni scorsi nel museo che ricorda la tragica vicenda della Regia Nave Roma nell’isola di Minorca a Mahòn. Il vessillo Leggi tutto l’articolo
- Il Giornale.it (14 gennaio 2016) – articolo di Matteo Sacchi.
Era l’orgoglio della Regia Marina. L’ultima ad aver preso il mare della classe Littorio. Al di là delle trombonate di regime era davvero una nave superba: 44mila tonnellate di stazza, corazzature che raggiungevano i 350 millimetri, un armamento principale di 9 cannoni da 381 millimetri (l’arma balistica più potente mai sviluppata dall’Italia). La corazzata «Roma» non era solo imponente (…) Leggi tutto l’ articolo
- La Voce di New York (ed. on line – 8 settembre 2015) – di Maurita Cardone.
(…) la Corazzata Roma: 240,7 metri, oltre 40.000 tonnellate d’acciaio, cannoni, mitragliere e mezzi aerei, orgoglio della Regia Marina. Alla Roma, insieme ad altre navi militari, fu ordinato di raggiungere l’isola della Maddalena, come concordato con gli Alleati dopo lunghe trattative. “Nessuno ci ha capito niente. E cosa hanno fatto? In un modo tutto italiano, hanno festeggiato la fine della guerra. Non importava che la guerra fosse stata dichiarata perduta, l’importante era che fosse finita. Fecero una baldoria colossale. Quando si sono calmati gli animi, tutto l’equipaggio si è trasferito a prua, hanno messo un tendone e hanno proiettato la Bisbetica domata per intrattenere un po’ l’equipaggio. Poi al mattino presto, dopo le 2.00 la nave partì, in segreto. Durante la navigazione nessuno capiva e nessuno sapeva dove stavano andando”. La Corazzata Roma non raggiunse mai l’isola sarda: fu attaccata e affondata dai bombardieri tedeschi decollati da Istres, vicino Marsiglia. A raccontarci questa storia è Andrea Amici, autore di Una tragedia italiana, Tea 2014, un libro che non è un libro storico, ma racconta una pagina di storia attraverso la testimonianza diretta di una coppia di amici che erano su quella nave quell’8 settembre. (…) Leggi l’intero articolo e l’intervista
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La Stampa (ed. Alessandria – 10 aprile 2014) – di Francesca Monti con la collaborazione di Beatrice Scerbo. Il giorno 4 aprile abbiamo avuto il piacere di approfondire il nostro percorso scolastico, in ambito storico, con lo scrittore Andrea Amici, gentilmente invitato dal nostro docente di Lingua francese professor Mario Mandirola. L’argomento trattato è legato ad una delle più dolorose tragedie italiane: l’affondamento della regia corazzata Roma, il 9settembre 1943. L’episodio vede partecipi il padre del professor Mandirola ed il nonno dello scrittore; quest’ultimo sopravvissuto e testimone dell’evento. L’incontro è iniziato con la presentazione del contesto storico nazionale ed internazionale, ma soprattutto ha riassunto di quello umano, attraverso una serie di diapositive ricavate da foto e documenti dell’epoca. Lo scrittore ha riassunto i principali contenuti del suo libro “Una tragedia italiana – 1943. L’affondamento della corazzata Roma” edito da Longanesi, il cui testo è stato realizzato grazie al ritrovamento di un diario personale del nonno di Andrea Amici, che conteneva racconti e descrizioni molto soggettive e personali (cosa non facile in un periodo di regime dittatoriale). In queste pagine, ormai diventate documento storico, vengono descritte le vicende di compagni di viaggio che non ce l’hanno fatta e luoghi significativi che hanno fatto da sfondo ad addii o a nuove amicizie. Tutto ciò accompagnato da documenti appena desecretati, telegrammi, lettere, fotografie, piccoli pezzi di vita ricchi di calore umano, come succede quando si vive in prima persona la Storia e si ha la forza di condividerne le emozioni. Al termine delle due ore di colloquio, sono stati numerosi gli interventi degli alunni delle classi terze, testimonianza del coinvolgimento che si era creato, nonostante l’argomento fosse molto distante da noi. Uno speciale ringraziamento va, da parte nostra, al sig. Andrea Amici per il suo impegno sociale al fine di incoraggiare a non dimenticare e a far conoscere le imprese di persone apparentemente comuni, ma importanti esempi da cui si può imparare ad essere fieri delle proprie origini e della propria nazione. Non dimentichiamo il nostro professore per averci dato l’occasione di toccare con mano la Storia italiana.
- L’indro.it (29 ottobre 2012) – (…) Chi è appassionato di storia, in particolare di storie enigmatiche e poco note, troverà nella vicenda narrata dall’Autore un bacino di notizie inesauribile, un racconto minuzioso di particolari altrimenti rimasti sconosciuti e che danno all’affresco complessivo del tragico destino del Roma, dei suoi uomini periti e sopravvissuti, una forza ed un’espressività rare. (…) Leggi tutto l’articolo.
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Maremagazine (3 luglio 2012) – Fra i tantissimi i libri che parlano del Roma il più recente (ha vinto anche il premio dedicato a Carlo Marincovich) è Una tragedia italiana, 1943. L’affondamento della corazzata Roma scritto da Andrea Amici, 41 anni, sommozzatore dei Vigili del Fuoco e vive a Genova. Suo nonno, Italo Pizzo, era un giovanissimo fuochista da poco imbarcato sul Roma. Andrea è cresciuto ascoltando quella vicenda, quasi senza accorgersi che la storia, quella con la “esse” maiuscola, aveva saltellato accanto a lui in ogni momento della sua vita… Leggi tutto l’articolo
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Altomareblu.com (aprile 2011) – articolo di Tito Mancini “Quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia: la storia narrata nel libro racconta uno degli episodi più dolorosi della seconda guerra mondiale, e lo fa con notevole maestria dell’autore, che ha avuto a disposizione le informazioni giuste, ma in più, per evidenti motivi affettivi familiari, ha reso il protagonista una icona di un’Italia che fa il suo dovere nonostante tutto, con semplicità, nobiltà d’animo e un attaccamento alle proprie radici che non ammette discussioni.” – Elisabetta Strickland (membro della Giuria) Leggi tutto l’articolo
- Sololibri.net (febbraio 2011) – recensione di Tosca Pagliari “…tutto il racconto ti prende, tra narrazione e descrizione, spostandoti in quella dimensione di trasporto dal tuo contesto reale al collocamento in altri luoghi e in altri tempi, come le migliori letture sanno far scaturire…” Leggi tutta la recensione
- Franco Magazzù web site (18 gennaio 2011) – recensione di Franco Magazzù “… l’aspetto più importante del libro, come evidenziato dal Sig. Amici, è senza dubbio lo spaccato di incrocio di vite ed amicizie che nasce nello svolgersi e nell’incalzare degli eventi che declinano inesorabilmente verso momenti di grande disorientamento, ove le informazioni sono scarse e frammentarie, tutto precipita e le decisioni sono difficili da assumere, ma vanno comunque prese, sotto il peso della responsabilità delle vite imbarcate sulle tante unità in gioco, mentre la Storia guarda e attende impassibile.” Leggi l’articolo
- L’Unione Sarda (9 settembre 2010)
«Così affondò la supercorazzata. Oggi ricorre l’anniversario della fine della Roma: il libro di Andrea Amici racconta la storia con la voce dei superstiti.» Leggi tutto l’articolo Leggi l’articolo
- Rivista Marittima (agosto – settembre 2010) di Massimo Zamorani
«… La vita a bordo della fortezza navigante, dove erano imbarcati 2.000 uomini viene descritta dall’interno ed è un racconto affascinante: le operazioni, i rapporti tra gli uomini, la disciplina, gli usi di bordo, il rodaggio di una recluta che inizialmente fatica addirittura a muoversi nelle dimensioni monumentali degli interni.» Leggi tutta la Rivista Marittima – ago.sett.2010
- Mangialibri.com (7 luglio 2010): articolo di Lorenzo Strisciullo
«Un racconto che esige e pretende la nostra attenzione affinché storie come questa non si inabissino come la corazzata Roma nel dimenticatoio della Storia.»
Leggi tutta la recensione.
- La Nuova Sardegna (15 giugno 2010)
«Un racconto dell’ultimo viaggio della grande nave, sviluppato ‘dall’interno’, per voce di uno dei presenti, e dunque contenente emozioni, esperienze, piccoli fatti quotidiani di chi, vicino alla speranza della pace, vide con i suoi occhi le grandi esplosioni del bombardamento, la nave affondare in pochi minuti, e, lasciata la distesa di rottami, le altre navi, con 628 superstiti, andare alle Baleari, lasciando al mare un numero doppio di vittime.»
- In GENOVA magazine (giugno 2010)
«Il libro edito da Longanesi: Una tragedia italiana. 1943. L’affondamento della corazzata Roma di Andrea Amici, è l’ultima testimonianza scritta, ancora possibile, della storia della corazzata Roma e del suo equipaggio […] Ha l’impianto narrativo di un racconto d’avventura.»
- TTM (giugno 2010): articolo di Silvana Canevelli
«Di questa vicenda possiamo essere quasi testimoni oculari nel racconto che ne fa Andrea Amici.»
- Lega Navale (giugno 2010)
«Andrea Amici ha cercato e trovato numerose testimonianze riuscendo, così, a regalarci un racconto in presa diretta di quello che accadde a bordo e la vita degli esuli fino al loro ritorno a casa.»
- Arte navale (maggio 2010)
«Il libro di Andrea Amici racconta una delle più grandi tragedie della Regia Marina attraverso gli occhi (e il diario ritrovato) del nonno Italo Pizzo che sulla nave, affondata da aerei tedeschi nel settembre 1943, era imbarcato…»
- Yacht Digest (maggio 2010): articolo di Desirée Sormani
«Di questa tragedia italiana si è scritto molto, ma ciò che invece poco si conosce sono le storie dei marinai, degli uomini che vissero l’affondamento in prima persona.»
- Giornale di Sicilia (03 maggio 2010): articolo di Aldo Forbice
«Un diario inedito sulla tragedia della corazzata Roma… Un libro di grande interesse, un po’ saggio, racconto, testimonianza e anche un po’ romanzo.»
- Storia Militare (aprile 2010)
«Un libro scritto con grande passione, di agevole lettura e ben inquadrato, sotto il punto di vista umano e storico.»
- Il Nuovo Corriere Aretino (13 aprile 2010): articolo di Claudio Zeni
«Un racconto in presa diretta di quel che accadde realmente a bordo, della vita da esuli tra amori e aneddoti intriganti, fino al ritorno a casa dopo quasi due anni.»
- Cittànuova (10 aprile 2010)
«Appassionata ricostruzione, anche nei risvolti umani, dell’affondamento della corazzata Roma (1943) e dell’odissea dei sopravvissuti.»
- La Stampa (ed. Imperia e provincia – 1 aprile 2010)
«Andrea Amici, con Una tragedia italiana, ci regala il racconto in presa diretta di quel che accadde realmente a bordo della corazzata Roma il 9 settembre 1943.»
- La Stampa (ed. Torino – 6 marzo 2010): articolo di Fabio Pozzo
«La sfortunata storia dell’affondamento della corazzata Roma.»
- Il Venerdì di Repubblica (5 marzo 2010): articolo di Corrado Augias
«[Una tragedia italiana di Andrea Amici] racconta un episodio dell’ultima guerra; [è scritto] con il tono narrativo un tempo monopolio della storiografia inglese e oggi diffuso anche da noi. Tono narrativo non vuol dire insignificanza storica, bensì ricostruzione di un fatto fondato su una buona documentazione e reso nello stesso tempo di gradevole lettura.»
- LaStampa.it (1 marzo 2010): articolo di Nicolò Carnimeo
«Un diario ritrovato, la testimonianza diretta dell’affondamento… Una ricostruzione fedele, efficace, come solo può esserlo un diario.»
Leggi tutto l’articolo.
- BariSera (1 marzo 2010): articolo di Felice Laudadio
«Nel racconto di Pizzo e del nipote, oltre a quello che accadde sotto l’immane colonna di fumo che si elevò per 400 metri, uno spaccato della vita da esuli.»
- Scena Illustrata (febbratio 2010): articolo di Carlo Vallauri
«Le testimonianze contenute sono d’alto valore morale, da segnalare ancora una volta alla memoria delle nuove generazioni.»
- Avvenire (27 febbraio 2010): articolo di Antonio Airò
«L’affondamento della corazzata Roma nei diari dei superstiti.»
- Il Recensore.com (26 febbraio 2010)
«Un libro in cui si fondono assieme i caratteri del racconto di avventure, della storia di guerra e, perché no, del romanzo di formazione.»
Leggi tutta la recensione.
- La Gazzetta del Mezzogiorno (23 febbraio 2010): articolo di Nicolò Carnimeo
«Affondò la corazzata, non le storie.»
- Il Sole 24 Ore (21 febbraio 2010): articolo di Marco Innocenti
«Andrea Amici ha scritto un libro che è storico, ma ha il passo del romanzo… e ha raccontato con mano felice, facendo rivivere un fantasma del passato.»
- InfiniteStorie.it (febbraio 2010)
«Con Una tragedia italiana, Andrea Amici ci regala il racconto in presa diretta quel che accadde realmente a bordo della corazzata Roma il 9 settembre 1943.»
Leggi lo speciale di InfiniteStorie.
- La Provincia (9 febbraio 2010): articolo di Antonio Marino
«Il libro narra in presa diretta e senza il minimo compiacimento militare, le vicende della Roma, ma soprattutto esplora l’esperienza e le disavventure di uno dei suoi marinai, sullo sfondo di un conflitto aperto con nelle orecchie le fanfare della baldanza e concluso nella vergogna della sconfitta.»
ULTERIORI RECENSIONI E SEGNALAZIONI SULLA CARTA E SUL WEB:
- La Gazzetta del Mezzogiorno (12 settembre2015)
- Sanremonews.it (11 settembre 2015) Leggi l’articolo
- L’inchiostro fresco (5 agosto 2013)
- L’inchiostro fresco (4 giugno 2013)
- Oggicronaca.it (27 aprile 2013) Leggi l’articolo
- Radiogold.it (27 aprile 2013) Leggi l’articolo
- Alessandrianews.it (26 aprile 2013) Leggi l’articolo
- Il Piccolo (26 aprile 2013)
- La Stampa (25 aprile 2013)
- Tuononews.it (24 aprile 2013) Leggi l’articolo
- Sanremonews.it (1 aprile 2013) Leggi l’articolo
- Il Secolo XIX (21 settembre 2012)
- Il Secolo XIX (9 agosto 2012)
- La Nuova Sardegna (29 giugno 2012)
- Yacht & Sail (maggio 2011)
- SaphiraNews (12 aprile 2011) Leggi l’articolo
- La Repubblica (13 aprile 2011)
- Il Giornale (4 febbraio 2011) Leggi l’articolo
- Il Secolo XIX (23 gennaio 2011)
- La Nazione (12 gennaio 2011)
- Il Secolo XIX (24 ottobre 2010)
- La Riviera (15 ottobre 2010)
- Libero (24 febbraio 2010)
- Il Secolo XIX (Ed. Imperia Sanremo – 27 febbraio 2010)
- La Repubblica (ed- Torino – 6 marzo 2010)
- Il Corriere del Sud (25 marzo 2010)
- Barche (aprile 2010)
- Il Secolo XIX (3 aprile 2010)
- La Repubblica (ed. Genova – 23 aprile 2010)
- Il Giornale (ed. Genova – 23 aprile 2010)
- Yacht Capital (aprile 2010)
- RID (giugno 2010)
- Archiviostorico.info (14 giugno 2010) Leggi l’articolo
- La Nuova Sardegna (18 giugno 2010)
- L’Arena (24 giugno 2010): Andrea Amici ricorda la corazzata che si sacrificò